Il libro è un avvincente percorso gastronomico basato sulle testimonianze orali e tradizionali della gente dell'Appennino bolognese, in particolar modo della zona di Monterenzio. Attraverso interviste e racconti dialettali, l'autrice riporta alla luce sapori, ingredienti e ricette di un tempo che rischia di essere dimenticato. Sin dai ricettari rinascimentali, infatti, si formò in Italia una geografia alimentare di piccole regioni enogastronomicamente connotate. Grande merito dell'autrice è la riscoperta, sotto forma di un libro assai godibile anche sul piano aneddotico e folkloristico, di queste particolarità della "cucina povera" dell'Appennino bolognese. Il libro ripercorre, attraverso i suoi ingredienti cardine: il maiale, la castagna, il pane e la polenta, le storie e gli usi e costumi delle vallate e dei paesi. Grande spazio viene dato ai racconti degli anziani e alle tradizionali storie e ballate dialettali legate al cibo ed ai suoi "arnesi".